La Derattizzazione è una particolare tipologia di disinfestazione murina volta ad eradicare la popolazione urbana di surmolotti, ratti neri e/o topi
Si prediligono tecniche moderne (trappole tecnologicamente avanzate e/o esche avvelenate con solfuro di zinco, solfato di tallio, ecc.)
La derattizzazione in ambienti chiusi viene solitamente effettuata tramite ricorso a gas venefici (es. acido cianidrico o bromuro di metile)
Di seguito si riporta una summa delle più comuni tecniche di eradicazione delle colonie di roditori nocivi alle colture e/o agli alimenti immagazzinati.
- Topi campagnoli, tra cui il "topo campagnolo comune" o "arvicola campestre" (Microtus arvalis) e l'"arvicola di Savi" (Microtus savii): il trattamento deve tener conto delle abitudini ipogee di questi roditori, che scavano gallerie superficiali: lavorazioni frequenti e superficiali del terreno e l'impiego di diserbanti rendono più difficile che si insedi nei campi coltivati; possono essere anche usate esche con anticoagulanti a bassa tossicità, che possono essere semplicemente sparse, ma assicurandosi che l'area trattata non sia accessibile a persone od altri animali, oppure sotterrate a bassa profondità.
- Topi selvatici in genere, capaci di adattarsi ad ambienti naturali o antropizzati e ai magazzini. Si può intervenire in aree infestate in corrispondenza della semina con mangiatoie con esche specifiche a bassa tossicità disposte nelle aree perimetrali dei campi, protette dalle intemperie e rese inaccessibili ad altri animali.
- Topo comune o "topo domestico": per le piccole dimensioni, la capacità di passare in fori ancora più piccoli, la grande agilità può colonizzare ogni angolo della casa. Hanno inoltre una notevole resistenza alle sostanze rodenticide.
- Ratto comune o "ratto nero dei tetti", colonizza invece di preferenza le strutture elevate. La lotta prevede un attento monitoraggio e consiste nell'opportuna collocazione delle esche più indicate (a cui in alcuni casi preceduta da una preventiva pasturazione con esche non attive) e nella realizzazione di sigillature e sbarramenti con l'eliminazione delle aree di rifugio. L'intervento di bonifica dovrebbe essere sempre seguito da una fase di manutenzione e controllo.
- Ratto marrone, o "surmolotto" o "ratto delle chiaviche", preferisce colonizzare le zone sotterranee, collegate alla rete idrica o fognante. Il trattamento dovrebbe seguire procedure centripete, per evitare la trasmigrazione di animali in altri siti esportando l'infestazione. L'eradicazione avviene con la collocazione di esche specifiche, che non siano dannose per l'uomo o altri animali. Dopo l'eradicazione potranno essere inseriti sbarramenti in grado di fermare gli animali, che sono in grado di aprirsi il passaggio anche attraverso cemento magro o metalli teneri.
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